Prestiti

Sofferenze bancarie
Quando si parla di sofferenze bancarie si fa riferimento a crediti erogati dalle banche a soggetti che sono diventati insolventi per diversi motivi. Tali crediti vengono chiamati comunemente Npl, ovvero non performing loans.
A seconda della gravità del deterioramento e del tempo trascorso dal pagamento dell’ultima rata, ci sono diverse categorie in cui suddividere tali crediti: scaduti, ristrutturati, incagli e sofferenze.
Le sofferenze bancarie sono quindi sintomo di una situazione nella quale la banca esprime una formale richiesta di restituzione del credito concesso entro i tempi di legge.
Le conseguenze delle sofferenze bancarie sono quindi estremamente negative e rappresentano l’ultima risorse delle banche nei confronti di soggetti che non si trovano in una semplice situazione di crisi di liquidità, lasciano pensare di essere impossibilitati a restituire il debito e hanno un indebitamento tale da rendere prossimo il fallimento.
Per via delle sue conseguenze, la procedura di sofferenza bancaria è molto temuta sia dalle aziende che dai privati, in quanto i soggetti che ne sono colpiti sanno di essere in una situazione estremamente grave, che dovrebbe essere evitata a ogni costo.
Tra le conseguenze delle sofferenze bancarie c’è ad esempio la chiusura dei fidi. Ogni volta che tale procedura viene aperta dalle aziende, viene inviata una segnalazione a tutti gli istituti di credito, in questo modo tutti vengono a conoscenza del credito e debito in sofferenza del soggetto. Inoltre, la segnalazione di sofferenza bancaria comporta la revoca immediata di tutte le linee di credito a disposizione del soggetto in quel preciso momento.
Ad aprire la procedura per le sofferenze bancarie è la posizione ad incaglio, ovvero una procedura codificata dal diritto bancario che l’istituto di credito richieda al debitore il rientro di tutto o parte del debito entro un periodo di tempo prestabilito.
Il credito o debito in sofferenza è quindi quel credito bancario la cui riscossione risulta incerta in quanto i soggetti debitori si trovano in una situazione d’insolvenza più o meno grave.
In alcuni casi, può capitare che il debitore incapace di restituire il credito avanzi una proposta di saldo e stralcio, ovvero un’offerta transattiva che prevede un accordo tra creditore e debitore con il secondo che restituirà per certo una parte del debito al primo per poi liberarsi da ogni impegno.
A seconda della gravità del deterioramento e del tempo trascorso dal pagamento dell’ultima rata, ci sono diverse categorie in cui suddividere tali crediti: scaduti, ristrutturati, incagli e sofferenze.
Le sofferenze bancarie sono quindi sintomo di una situazione nella quale la banca esprime una formale richiesta di restituzione del credito concesso entro i tempi di legge.
Le conseguenze delle sofferenze bancarie sono quindi estremamente negative e rappresentano l’ultima risorse delle banche nei confronti di soggetti che non si trovano in una semplice situazione di crisi di liquidità, lasciano pensare di essere impossibilitati a restituire il debito e hanno un indebitamento tale da rendere prossimo il fallimento.
Per via delle sue conseguenze, la procedura di sofferenza bancaria è molto temuta sia dalle aziende che dai privati, in quanto i soggetti che ne sono colpiti sanno di essere in una situazione estremamente grave, che dovrebbe essere evitata a ogni costo.
Tra le conseguenze delle sofferenze bancarie c’è ad esempio la chiusura dei fidi. Ogni volta che tale procedura viene aperta dalle aziende, viene inviata una segnalazione a tutti gli istituti di credito, in questo modo tutti vengono a conoscenza del credito e debito in sofferenza del soggetto. Inoltre, la segnalazione di sofferenza bancaria comporta la revoca immediata di tutte le linee di credito a disposizione del soggetto in quel preciso momento.
Ad aprire la procedura per le sofferenze bancarie è la posizione ad incaglio, ovvero una procedura codificata dal diritto bancario che l’istituto di credito richieda al debitore il rientro di tutto o parte del debito entro un periodo di tempo prestabilito.
Il credito o debito in sofferenza è quindi quel credito bancario la cui riscossione risulta incerta in quanto i soggetti debitori si trovano in una situazione d’insolvenza più o meno grave.
In alcuni casi, può capitare che il debitore incapace di restituire il credito avanzi una proposta di saldo e stralcio, ovvero un’offerta transattiva che prevede un accordo tra creditore e debitore con il secondo che restituirà per certo una parte del debito al primo per poi liberarsi da ogni impegno.



