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Rinegoziare cessione del quinto Rinegoziare cessione del quinto

Rinegoziare cessione del quinto

Rinegoziare la cessione del quinto significa rinnovare le condizioni di rimborso di questa modalità di finanziamento, molto utile per dipendenti e pensionati (se interessati, potete approfondire l'argomento sui tassi di cessione del quinto). Il prestito con cessione del quinto infatti prevede che il rimborso delle rate di un finanziamento non possa mai superare il 20%, ossia un quinto, dell’importo mensile di uno stipendio da lavoro dipendente o di una pensione. Si tratta di una forma di credito accessibile solo da quelle categorie, appunto lavoratori dipendenti e pensionati, che godono di un reddito fisso e facilmente certificabile, tramite la busta paga o il cedolino della pensione.

Nonostante questo prestito garantisca una certa stabilità, prevedendo ad esempio delle rate costanti trattenute direttamente dallo stipendio o dalla pensione, a un certo punto il consumatore potrebbe trovarsi nella necessità di rinegoziare o rinnovare la cessione del quinto dello stipendio. Secondo la normativa attualmente in vigore, la rinegoziazione è possibile solamente se si è già rimborsato il 40% delle rate previste dal piano di ammortamento. Quindi, se un prestito è di 5 anni (ossia 60 mesi), il rinnovo o la rinegoziazione potranno essere richiesti dopo 24 mesi, due anni dopo l’apertura del finanziamento.

Ci sono però dei casi particolari da tenere in considerazione, che riguardano la durata complessiva del periodo di rimborso. Se il prestito dura meno di 60 mesi, la rinegoziazione è libera, ossia può essere chiesta in qualsiasi momento: tuttavia, viene posta la condizione che il rinnovo preveda un piano di ammortamento decennale, da 120 rate. Se invece l’ammortamento era originariamente previsto proprio in 10 anni, la rinegoziazione sarà possibile solo dopo aver già pagato almeno 48 rate.

Come si è visto, la rinegoziazione può riguardare il rinnovo del prestito e un allungamento del periodo di ammortamento: in questo modo, l’importo della singola rata diminuisce. Difficile invece richiedere delle modifiche che facciano aumentare l’importo delle rate, in modo che superi il 20% dello stipendio: innanzitutto bisogna valutare bene se questa decisione sia sostenibile per le nostre tasche, ma sarà comunque la banca a porre delle difficoltà, perché verrebbe meno il rispetto della formula di calcolo delle rate alla base della cessione del quinto.

Bisogna infine ricordare i casi in cui rinegoziare la cessione del quinto non è possibile: questo accade quando l’utente sopporta altre trattenute sullo stipendio (come pignoramenti e deleghe di pagamento), che, sommate alla cessione del quinto, non consentono un’adeguata accumulazione del TFR.