Prestiti
Regolamento prestiti INPDAP
Regolamento prestiti INPDAP
Il regolamento dei prestiti INPDAP era un utile documento che raccoglieva tutte le informazioni sulle tipologie di credito offerte da questo ente pubblico. Oggi, le funzioni dell’INPDAP sono state assorbite dall’INPS, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. La cosiddetta gestione “INPS ex INPDAP” del credito ricomprende tutte le forme di finanziamento che l’INPS ancora oggi garantisce ai dipendenti pubblici o ai pensionati. Il requisito fondamentale per poter usufruire di questi trattamento creditizio è l’iscrizione alla Gestione Unitaria dei Dipendenti Pubblici.
Quando era ancora pubblicato, il regolamento dei mutui INPDAP descriveva le principali categorie di finanziamenti erogati dall'istituto: i piccoli prestiti e i prestiti pluriennali, che esistono ancora oggi. Il piccolo prestito INPDAP corrisponde, a seconda della scelta del consumatore, a 1, 2, 3 o 4 mensilità del suo reddito: stipendio da lavoro pubblico o pensione. Come dice il nome, si tratta di finanziamenti di piccola entità, molto utili per superare difficoltà economiche momentanee o improvvise scarsità di liquidità.
I piccoli prestiti oggi erogati dall'INPS ex INPDAP prevedono poi piani di ammortamento differenti, a seconda dell’importo ricevuto in prestito: se si è ottenuta una mensilità, la si deve rimborsare in 1 anno, se si sono ricevute due mensilità, il rimborso durerà 2 anni e così via. È poi previsto il riconoscimento di un tasso di interesse alla banca che, in convenzione con l’INPS, eroga concretamente il finanziamento: il tasso nominale annuo consiste attualmente al 4,25%. Si deve poi pagare un’aliquota all'INPS per le spese di amministrazione, pari allo 0,5%, oltre a una quota da quantificare da destinare al Fondo rischi.
Il regolamento dei prestitii INPDAP prevedeva invece che il finanziamento per l'acquisto di un immobile a condizioni vantaggiose potesse essere usato solamente per comprare un’abitazione adibita a funzioni di prima casa. I tassi di interesse erano comunque agevolati e solitamente erano fissi, aggirandosi intorno al 3,75%. Se invece si fosse scelto un mutuo a tasso variabile, l’indice di partenza sarebbe stato del 3,50%, per poi seguire l’andamento dell’Euribor. Oggi è l’INPS a gestire anche questa tipologia di credito.
Quando era ancora pubblicato, il regolamento dei mutui INPDAP descriveva le principali categorie di finanziamenti erogati dall'istituto: i piccoli prestiti e i prestiti pluriennali, che esistono ancora oggi. Il piccolo prestito INPDAP corrisponde, a seconda della scelta del consumatore, a 1, 2, 3 o 4 mensilità del suo reddito: stipendio da lavoro pubblico o pensione. Come dice il nome, si tratta di finanziamenti di piccola entità, molto utili per superare difficoltà economiche momentanee o improvvise scarsità di liquidità.
I piccoli prestiti oggi erogati dall'INPS ex INPDAP prevedono poi piani di ammortamento differenti, a seconda dell’importo ricevuto in prestito: se si è ottenuta una mensilità, la si deve rimborsare in 1 anno, se si sono ricevute due mensilità, il rimborso durerà 2 anni e così via. È poi previsto il riconoscimento di un tasso di interesse alla banca che, in convenzione con l’INPS, eroga concretamente il finanziamento: il tasso nominale annuo consiste attualmente al 4,25%. Si deve poi pagare un’aliquota all'INPS per le spese di amministrazione, pari allo 0,5%, oltre a una quota da quantificare da destinare al Fondo rischi.
Il regolamento dei prestitii INPDAP prevedeva invece che il finanziamento per l'acquisto di un immobile a condizioni vantaggiose potesse essere usato solamente per comprare un’abitazione adibita a funzioni di prima casa. I tassi di interesse erano comunque agevolati e solitamente erano fissi, aggirandosi intorno al 3,75%. Se invece si fosse scelto un mutuo a tasso variabile, l’indice di partenza sarebbe stato del 3,50%, per poi seguire l’andamento dell’Euribor. Oggi è l’INPS a gestire anche questa tipologia di credito.