Prestiti

Prescrizione finanziamento
La prescrizione di un finanziamento è il meccanismo per cui il creditore non può più chiedere il rimborso del prestito sottoscritto a suo tempo dal richiedente. A prima vista, appare dunque come una grande opportunità per i debitori che, se si trovassero in difficoltà con il pagamento delle rate, potrebbero accedere a questo particolare regime. Tuttavia, bisogna considerare che il periodo dopo il quale scatta la prescrizione non è così breve e, comunque, nel frattempo le conseguenze per il debitore insolvente sono molto pesanti. È quindi consigliabile controllare di poter sostenere il rimborso mensile prima di accettare un finanziamento. Vediamo ora, nel dettaglio, quando un prestito non pagato va in prescrizione.
La prescrizione del debito è un meccanismo complesso regolato dall'articolo 2946 del Codice Civile, che stabilisce dopo quanto è attivabile la prescrizione per le varie categorie di prestito. Solitamente, la prescrizione scatta dopo 5 o 10 anni: ad esempio, per una tipologia di prestiti molto diffusa, quella dei finanziamenti erogati dall’INPS, la prescrizione è di 10 anni. A determinare questa durata non è tanto la natura del soggetto che eroga il prestito (l’INPS, una banca, una società finanziaria), quanto le caratteristiche del finanziamento.
Così, se si sottoscrivono i più comuni finanziamenti, come i prestiti personali o un mutuo, la prescrizione rimane di 10 anni. Se invece il credito è vantato in riferimento a un canone di locazione, al versamento di interessi o ad alcune materie fiscali (salario, TFR, pensioni) la prescrizione scende a 5 anni. Se il credito deriva da un’attività professionale, essa scende ancora a 3 anni, mentre nel caso in cui si abbiano debiti relativi alla circolazione di veicoli la sua entità è di 2 anni. Infine, la prescrizione ammonta a 1 anno, se il credito riguarda la riscossione del premio di un’assicurazione, e a 6 mesi per i crediti verso albergatori e simili.
La prescrizione delle rate del finanziamento implica che il creditore non possa più vantare alcun diritto sul debito del titolare del prestito, che potrà così non rimborsare le rate dovute. Attenzione però: prima che scatti la prescrizione, è molto probabile che la banca, come minimo, abbia contattato una società di riscossione dei crediti, con profonde conseguenze per il patrimonio del pagatore insolvente. È poi altrettanto probabile che quest’ultimo sia ormai stato segnalato al registro dei cattivi pagatori, impedendogli di ottenere credito con qualsiasi altro istituto. Prima di affidarsi alla prescrizione del finanziamento è quindi molto importante pensare alle altre conseguenze dei mancati pagamenti.
La prescrizione del debito è un meccanismo complesso regolato dall'articolo 2946 del Codice Civile, che stabilisce dopo quanto è attivabile la prescrizione per le varie categorie di prestito. Solitamente, la prescrizione scatta dopo 5 o 10 anni: ad esempio, per una tipologia di prestiti molto diffusa, quella dei finanziamenti erogati dall’INPS, la prescrizione è di 10 anni. A determinare questa durata non è tanto la natura del soggetto che eroga il prestito (l’INPS, una banca, una società finanziaria), quanto le caratteristiche del finanziamento.
Così, se si sottoscrivono i più comuni finanziamenti, come i prestiti personali o un mutuo, la prescrizione rimane di 10 anni. Se invece il credito è vantato in riferimento a un canone di locazione, al versamento di interessi o ad alcune materie fiscali (salario, TFR, pensioni) la prescrizione scende a 5 anni. Se il credito deriva da un’attività professionale, essa scende ancora a 3 anni, mentre nel caso in cui si abbiano debiti relativi alla circolazione di veicoli la sua entità è di 2 anni. Infine, la prescrizione ammonta a 1 anno, se il credito riguarda la riscossione del premio di un’assicurazione, e a 6 mesi per i crediti verso albergatori e simili.
La prescrizione delle rate del finanziamento implica che il creditore non possa più vantare alcun diritto sul debito del titolare del prestito, che potrà così non rimborsare le rate dovute. Attenzione però: prima che scatti la prescrizione, è molto probabile che la banca, come minimo, abbia contattato una società di riscossione dei crediti, con profonde conseguenze per il patrimonio del pagatore insolvente. È poi altrettanto probabile che quest’ultimo sia ormai stato segnalato al registro dei cattivi pagatori, impedendogli di ottenere credito con qualsiasi altro istituto. Prima di affidarsi alla prescrizione del finanziamento è quindi molto importante pensare alle altre conseguenze dei mancati pagamenti.



