Prestiti


Fondi aperti
Ultimamente si sente sempre più parlare di fondi aperti e chiusi, ma non è sempre semplice capire di che cosa si sta parlando e il rischio di confusione è dietro l’angolo. Gli investitori possono infatti scegliere tra una vasta gamma di strumenti che vanno dai fondi regionali fino a quelli obbligazionari e così via ma, in questo articolo, approfondiremo nello specifico cosa sono i fondi aperti.
Le principali differenze tra fondi aperti e fondi chiusi sono che i secondi hanno un portafoglio di attività fisso, mentre i primi hanno delle attività che possono cambiare a seguito delle oscillazioni dei mercati o in funzione degli afflussi o deflussi apportati dagli investitori. Chiaramente il portafoglio di attività fisso dei fondi chiusi è suscettibile di crescita o diminuzione a seconda degli investimenti.
Chi desiderasse uscire dal fondo chiuso dovrebbe vendere le sue quote sul mercato a un altro soggetto. Quelli che invece, per diversi motivi, volessero uscire dai fondi aperti, dovranno rivendere le quote al gestore che si prenderà carico di liquidare gli investimenti sottostanti per far fronte ai riscatti netti.
I fondi aperti si rivolgono soprattutto a quegli investitori che necessitano di liquidare le proprie quote ogni giorno sulla base del valore di mercato del momento, i fondi chiusi invece sono particolarmente adatti a investimenti immobiliari o comunque di lungo periodo.
La differenza sostanziale tra fondi aperti e fondi chiusi va quindi ricercata nella tipologia di attività sottostanti di ciascun fondo. Facendo un esempio concreto, gli investitori dovrebbero optare per dei fondi aperti in mercati caratterizzati da elevata liquidità per evitare fluttuazioni del livello premio/sconto e di sottrarsi all’attribuzione dei costi. Al contrario ci si dovrebbe rivolgere ai fondi chiusi qualora le attività sottostanti siano immobili o obbligazioni societarie con rating bassi.
I fondi comuni aperti possono essere sottoscritti in ogni momento e i sottoscrittori potranno ottenere il rimborso totale o parziale del capitale conferito in qualsiasi momento. Proprio per ottemperare a questo onere, i fondi aperti di solito mantengono una parte del patrimonio in liquidità, facilitando il disinvestimento delle quote. Disinvestire dai fondi chiusi è invece meno semplice in quanto si tratta di fondi con un patrimonio fisso conferito all’atto della costituzione.
Le principali differenze tra fondi aperti e fondi chiusi sono che i secondi hanno un portafoglio di attività fisso, mentre i primi hanno delle attività che possono cambiare a seguito delle oscillazioni dei mercati o in funzione degli afflussi o deflussi apportati dagli investitori. Chiaramente il portafoglio di attività fisso dei fondi chiusi è suscettibile di crescita o diminuzione a seconda degli investimenti.
Chi desiderasse uscire dal fondo chiuso dovrebbe vendere le sue quote sul mercato a un altro soggetto. Quelli che invece, per diversi motivi, volessero uscire dai fondi aperti, dovranno rivendere le quote al gestore che si prenderà carico di liquidare gli investimenti sottostanti per far fronte ai riscatti netti.
I fondi aperti si rivolgono soprattutto a quegli investitori che necessitano di liquidare le proprie quote ogni giorno sulla base del valore di mercato del momento, i fondi chiusi invece sono particolarmente adatti a investimenti immobiliari o comunque di lungo periodo.
La differenza sostanziale tra fondi aperti e fondi chiusi va quindi ricercata nella tipologia di attività sottostanti di ciascun fondo. Facendo un esempio concreto, gli investitori dovrebbero optare per dei fondi aperti in mercati caratterizzati da elevata liquidità per evitare fluttuazioni del livello premio/sconto e di sottrarsi all’attribuzione dei costi. Al contrario ci si dovrebbe rivolgere ai fondi chiusi qualora le attività sottostanti siano immobili o obbligazioni societarie con rating bassi.
I fondi comuni aperti possono essere sottoscritti in ogni momento e i sottoscrittori potranno ottenere il rimborso totale o parziale del capitale conferito in qualsiasi momento. Proprio per ottemperare a questo onere, i fondi aperti di solito mantengono una parte del patrimonio in liquidità, facilitando il disinvestimento delle quote. Disinvestire dai fondi chiusi è invece meno semplice in quanto si tratta di fondi con un patrimonio fisso conferito all’atto della costituzione.



