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Il CRIF è un gruppo privato che gestisce il principale Sistema di Informazioni Creditizie (SIC) in Italia, un sistema che raccoglie le informazioni sui precedenti nel settore del credito. Nonostante si tratti di una società privata, essa svolge una funzione molto importante, perché è al CRIF che le banche si rivolgono per conoscere la storia creditizia di chi richiede un finanziamento. Questo è uno degli strumenti (non obbligatorio) con cui gli istituti di credito si tutelano nei confronti dei finanziamenti che erogano al pubblico. Gli altri sono quelli tradizionali: controllo delle garanzie, oggi la pratica del credit scoring.

Il CRIF è una Centrale Rischi, un sistema volto a segnalare gli utenti più rischiosi nel settore del credito: quelli che sono etichettati come cattivi pagatori. Se è vero che questo gruppo ha una pessima reputazione proprio perché registra i cattivi pagatori (ossia coloro che si sono rivelati insolventi su qualche finanziamento e quindi non lo hanno rimborsato), il CRIF segnala però che il suo ruolo va oltre quello della gestione del rischio. Ad esempio, i dati sul Sistema di Informazioni Creditizie gestito dal CRIF, l’EURISC, indicano come solamente il 5% degli utenti registrati sia in realtà composto da cattivi pagatori, mentre il restante 95% ha rimborsato regolarmente i prestiti ricevuti.

Questo accade perché i registri di EURISC non sono alimentati solamente dalle segnalazioni delle banche, delle società finanziarie e delle imprese partecipanti al sistema EURISC, che informano con la segnalazione CRIF riguardo i cattivi pagatori, ma anche dall’iscrizione volontaria da parte di cittadini e imprese. Il gruppo ha infatti sviluppato il servizio Metti in Conto, attraverso il quale è possibile accedere entro 48 ore ai dati creditizi registrati dal Sistema, ottenere una valutazione della propria affidabilità finanziaria ed, eventualmente, sfruttare il servizio di assistenza. Il servizio consente al consumatore di valutare autonomamente le proprio possibilità di ottenere credito, prima ancora di rivolgersi alla banca, ad esempio spiegando quale sia il livello di indebitamento sostenibile a fronte del proprio budget famigliare.

È poi possibile utilizzare un apposito modulo CRIF in cui effettuare una richiesta, come conoscere le proprie informazioni registrate, la loro modifica, la cancellazione in caso di furto d’identità, visionare le informazioni raccolte presso i Tribunali o aggiornarle. Il modulo va stampato e inviato al CRIF insieme agli altri documenti richiesti: entro 15 giorni il gruppo invierà la documentazione relativa alla visura CRIF, ossia riguardante la storia creditizia del richiedente.