Prestiti

Cos’è uno SWAP?
Quando si parla di derivati, si sente spesso parlare di SWAP. Ma cos’è uno SWAP? Si tratta di un contratto di "scambio" fra due parti che si cedono vicendevolmente dei flussi finanziari calcolati in anticipo e secondo scadenza prefissate. Questo strumento è usato in particolare nei rapporti tra banche e altri enti finanziari e fa parte dei cosiddetti “derivati”, cioè quegli strumenti finanziari che hanno un valore derivato, appunto, da quello di altri prodotti finanziari.
Esistono due principali tipi di SWAP, lo SWAP di interessi (Interest Rate Swap, IRS) che prevede sostanzialmente lo scambio di interessi percepibili sui prodotti finanziari che si scambiano. Tra gli SWAP di interessi il più diffuso è quello tra tasso fisso e variabile. In particolare, nella pratica quotidiana può capitare a un'azienda che si è accollata un prestito a tasso variabile di utilizzare uno SWAP, trasformandolo in un finanziamento a tasso fisso.
Vi è inoltre lo SWAP di valute (Currency Swap, CS), in cui avviene uno scambio di denaro in due valute diverse: un ente statunitense, ad esempio, acquista bond in euro di una società europea e la società in oggetto acquista una contropartita di obbligazioni in dollari.
Per capire cos’è un contratto SWAP, bisogna anche comprendere quali siano le finalità per cui viene messo in atto: lo scopo principale è quello di ridurre il rischio finanziario (hedging) legato alle fluttuazioni dei tassi di interesse (in particolare per quanto riguarda gli Interest Rate Swap), sebbene si incorra in un altro pericolo, chiamato rischio di controparte, legato alla possibilità che l’altro soggetto coinvolto non sia adempiente.
Come per tutti i derivati, si tratta di un prodotto finanziario piuttosto complesso, che è bene trattare solo nel caso in cui si abbiano approfondite conoscenze in ambito finanziario. Al piccolo investitore che chiede cos’è uno SWAP, la propria banca può fornire una spiegazione esauriente, ma se il primo non ha adeguate nozioni tecniche potrebbe incappare in un investimento sbagliato o nell'illusione di ridurre i rischi aumentando gli interessi pagati nel lungo periodo.
Per questo è bene tentare altre strade, nel caso in cui il tasso variabile del proprio mutuo non sia considerato più soddisfacente. Ad esempio, è possibile rinegoziare il mutuo o spostare il mutuo in un’altra banca, facendo sempre attenzione alle penali previste in questi casi.
Esistono due principali tipi di SWAP, lo SWAP di interessi (Interest Rate Swap, IRS) che prevede sostanzialmente lo scambio di interessi percepibili sui prodotti finanziari che si scambiano. Tra gli SWAP di interessi il più diffuso è quello tra tasso fisso e variabile. In particolare, nella pratica quotidiana può capitare a un'azienda che si è accollata un prestito a tasso variabile di utilizzare uno SWAP, trasformandolo in un finanziamento a tasso fisso.
Vi è inoltre lo SWAP di valute (Currency Swap, CS), in cui avviene uno scambio di denaro in due valute diverse: un ente statunitense, ad esempio, acquista bond in euro di una società europea e la società in oggetto acquista una contropartita di obbligazioni in dollari.
Per capire cos’è un contratto SWAP, bisogna anche comprendere quali siano le finalità per cui viene messo in atto: lo scopo principale è quello di ridurre il rischio finanziario (hedging) legato alle fluttuazioni dei tassi di interesse (in particolare per quanto riguarda gli Interest Rate Swap), sebbene si incorra in un altro pericolo, chiamato rischio di controparte, legato alla possibilità che l’altro soggetto coinvolto non sia adempiente.
Come per tutti i derivati, si tratta di un prodotto finanziario piuttosto complesso, che è bene trattare solo nel caso in cui si abbiano approfondite conoscenze in ambito finanziario. Al piccolo investitore che chiede cos’è uno SWAP, la propria banca può fornire una spiegazione esauriente, ma se il primo non ha adeguate nozioni tecniche potrebbe incappare in un investimento sbagliato o nell'illusione di ridurre i rischi aumentando gli interessi pagati nel lungo periodo.
Per questo è bene tentare altre strade, nel caso in cui il tasso variabile del proprio mutuo non sia considerato più soddisfacente. Ad esempio, è possibile rinegoziare il mutuo o spostare il mutuo in un’altra banca, facendo sempre attenzione alle penali previste in questi casi.



