Prestiti
Anatocismo e usura
Anatocismo e usura
Anatocismo e usura sono due pratiche vietate, che fanno pagare al debitore degli interessi eccessivi su un finanziamento come un prestito o un mutuo. Si tratta di operazioni da monitorare con attenzione, perché mettono il consumatore in una situazione difficile: innanzitutto, si pagano interessi gravosi, ma è anche difficile, senza una corretta informazione, sapere se si è vittima di una di queste pratiche scorrette. Usura e anatocismo sono comunque due fenomeni differenti, che vi descriveremo con chiarezza.
L’usura comporta l’applicazione da parte del creditore, molto spesso una banca, di tassi di interesse usurari, ossia troppo gravosi per le tasche del debitore e per le caratteristiche del finanziamento. Per capire se gli interessi sono eccessivi, bisogna fare riferimento alla tabelle di rilevazione compilate dalla Banca d’Italia e pubblicate ogni tre mesi. È proprio la Banca d’Italia a dover vigilare circa l’applicazione di interessi usurari: tale controllo viene svolto tramite la rilevazione del TEGM, il tasso effettivo globale medio applicato in ogni categoria dei prodotti creditizi (ad esempio i mutui).
Una volta stabilito il TEGM, si può capire se si è in presenza di usura sommandovi un quarto del valore dello stesso TEGM e maggiorando ulteriormente il risultato di altri quattro punti. Se il tasso di interesse applicato al prestito supera questa soglia di usura, allora si tratta di un interesse usuraio. L’usura può comportare anche delle conseguenze penali per chi la applica e deve essere sempre tenuta sotto controllo.
Anche l’anatocismo bancario provoca il pagamento di interessi eccessivi, ma in maniera differente: si potrebbe sintetizzare questa pratica come il versamento di “interessi su altri interessi”. In pratica, il tasso di interesse fissato su un prestito è del tutto lecito, ma le modalità di calcolo della capitalizzazione composta portano il cliente a pagare più interessi del dovuto. Infatti, invece di calcolare gli interessi sul capitale prestato, come dovrebbe avvenire, la banca tiene in considerazione anche gli interessi già versati con le rate precedenti. In questo modo cresce la base su cui si calcola il tasso e di conseguenza anche il debito da rimborsare.
L’anatocismo è forse più difficile da individuare rispetto all’usura, perché all’apparenza il contratto di finanziamento è pienamente regolare. L’irregolarità si nota invece nel versamento delle rate, che potrebbero diventare più pesanti senza ragione. Per questo motivo, l’anatocismo è un illecito ed è vietato dal codice civile.
L’usura comporta l’applicazione da parte del creditore, molto spesso una banca, di tassi di interesse usurari, ossia troppo gravosi per le tasche del debitore e per le caratteristiche del finanziamento. Per capire se gli interessi sono eccessivi, bisogna fare riferimento alla tabelle di rilevazione compilate dalla Banca d’Italia e pubblicate ogni tre mesi. È proprio la Banca d’Italia a dover vigilare circa l’applicazione di interessi usurari: tale controllo viene svolto tramite la rilevazione del TEGM, il tasso effettivo globale medio applicato in ogni categoria dei prodotti creditizi (ad esempio i mutui).
Una volta stabilito il TEGM, si può capire se si è in presenza di usura sommandovi un quarto del valore dello stesso TEGM e maggiorando ulteriormente il risultato di altri quattro punti. Se il tasso di interesse applicato al prestito supera questa soglia di usura, allora si tratta di un interesse usuraio. L’usura può comportare anche delle conseguenze penali per chi la applica e deve essere sempre tenuta sotto controllo.
Anche l’anatocismo bancario provoca il pagamento di interessi eccessivi, ma in maniera differente: si potrebbe sintetizzare questa pratica come il versamento di “interessi su altri interessi”. In pratica, il tasso di interesse fissato su un prestito è del tutto lecito, ma le modalità di calcolo della capitalizzazione composta portano il cliente a pagare più interessi del dovuto. Infatti, invece di calcolare gli interessi sul capitale prestato, come dovrebbe avvenire, la banca tiene in considerazione anche gli interessi già versati con le rate precedenti. In questo modo cresce la base su cui si calcola il tasso e di conseguenza anche il debito da rimborsare.
L’anatocismo è forse più difficile da individuare rispetto all’usura, perché all’apparenza il contratto di finanziamento è pienamente regolare. L’irregolarità si nota invece nel versamento delle rate, che potrebbero diventare più pesanti senza ragione. Per questo motivo, l’anatocismo è un illecito ed è vietato dal codice civile.