Prestiti
Consolidamento debiti cattivi pagatori
Consolidamento debiti cattivi pagatori
Il consolidamento debiti per cattivi pagatori è una forma di finanziamento che consente di accorpare vari prestiti e rimborsarli ad un unico creditore. Il consolidamento dei debiti è un’operazione molto utile qualora un consumatore si trovi in difficoltà nella restituzione delle rate mensili di più finanziamenti ottenuti nello stesso periodo.
Non si pensi solamente ai classici prestiti erogati da banche o istituzioni finanziarie: il caso più comune deriva da un utilizzo eccessivo del credito al consumo, ossia tutte quelle forme di finanziamento rateizzato per l’acquisto di beni come elettrodomestici o automezzi. Un consumatore poco attento potrebbe trovarsi nella difficile situazione di dover rimborsare ogni mese svariate rate, con relativi interessi, che, sommandosi, lo mettono in forte difficoltà finanziaria. Se poi il debitore è considerato un cattivo pagatore, la situazione è anche peggiore.
Tramite il consolidamento, un’agenzia finanziaria estingue per conto del consumatore tutti i debiti oggetto della ristrutturazione, assumendosi poi l’onere di richiederne la restituzione. Il consumatore affronta così un unico creditore, rispetto a una serie di soggetti differenti, che richiedevano scadenze e interessi differenti. Con il nuovo creditore è possibile negoziare un nuovo piano di ammortamento, spesso a tasso fisso, che potrebbe prevedere anche un allungamento della scadenza, con una relativa diminuzione delle rate mensili. In alcuni casi, quando la situazione finanziaria del debitore è abbastanza buona, si potrebbe ottenere anche un finanziamento ulteriore dal nuovo creditore, da rimborsare poi insieme a quelli precedenti.
Tuttavia, questa non è la situazione tipica dei cattivi pagatori. Questi consumatori sono considerati inaffidabili dalle banche, perché segnalati alla Centrale Rischi Finanziari, in quanto in ritardo nel rimborso di qualche prestito o perché insolventi. È difficile per queste persone ottenere un prestito e consolidare i propri debiti. La banca a cui ci si rivolgerà valuterà innanzitutto il grado di rischio: meglio essere in ritardo di qualche rata che completamente insolventi, dunque. L’aspetto fondamentale però è quello di poter mostrare qualche garanzia: una casa su cui magari apporre un’ipoteca o un reddito fisso su cui eseguire la cessione del quinto (il 20% dello stipendio o pensione sarà destinato ogni mese al pagamento delle rate).
Per accedere più facilmente al consolidamento debiti per cattivi pagatori si deve dunque essere lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, o anche a tempo determinato, lavorando da almeno 4 mesi, oppure essere pensionati: questo status garantisce infatti alla banca la presenza di un reddito fisso.
Non si pensi solamente ai classici prestiti erogati da banche o istituzioni finanziarie: il caso più comune deriva da un utilizzo eccessivo del credito al consumo, ossia tutte quelle forme di finanziamento rateizzato per l’acquisto di beni come elettrodomestici o automezzi. Un consumatore poco attento potrebbe trovarsi nella difficile situazione di dover rimborsare ogni mese svariate rate, con relativi interessi, che, sommandosi, lo mettono in forte difficoltà finanziaria. Se poi il debitore è considerato un cattivo pagatore, la situazione è anche peggiore.
Tramite il consolidamento, un’agenzia finanziaria estingue per conto del consumatore tutti i debiti oggetto della ristrutturazione, assumendosi poi l’onere di richiederne la restituzione. Il consumatore affronta così un unico creditore, rispetto a una serie di soggetti differenti, che richiedevano scadenze e interessi differenti. Con il nuovo creditore è possibile negoziare un nuovo piano di ammortamento, spesso a tasso fisso, che potrebbe prevedere anche un allungamento della scadenza, con una relativa diminuzione delle rate mensili. In alcuni casi, quando la situazione finanziaria del debitore è abbastanza buona, si potrebbe ottenere anche un finanziamento ulteriore dal nuovo creditore, da rimborsare poi insieme a quelli precedenti.
Tuttavia, questa non è la situazione tipica dei cattivi pagatori. Questi consumatori sono considerati inaffidabili dalle banche, perché segnalati alla Centrale Rischi Finanziari, in quanto in ritardo nel rimborso di qualche prestito o perché insolventi. È difficile per queste persone ottenere un prestito e consolidare i propri debiti. La banca a cui ci si rivolgerà valuterà innanzitutto il grado di rischio: meglio essere in ritardo di qualche rata che completamente insolventi, dunque. L’aspetto fondamentale però è quello di poter mostrare qualche garanzia: una casa su cui magari apporre un’ipoteca o un reddito fisso su cui eseguire la cessione del quinto (il 20% dello stipendio o pensione sarà destinato ogni mese al pagamento delle rate).
Per accedere più facilmente al consolidamento debiti per cattivi pagatori si deve dunque essere lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, o anche a tempo determinato, lavorando da almeno 4 mesi, oppure essere pensionati: questo status garantisce infatti alla banca la presenza di un reddito fisso.