Mutui
LIBOR
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Quando si parla di mercati finanziari, molto spesso si sente parlare di tasso LIBOR. Ma cosa indica questa sigla? LIBOR sta per London Interbank Offered Rate ed è il tasso interbancario di Londra, nonché uno dei tassi di interesse di riferimento più importanti del mondo finanziario. Si tratta di un tasso variabile, calcolato dalla Bankers’ Association, adoperato anche per il calcolo dei tassi d’interesse variabili relativi a certi tipi di mutui, ai prestiti e ai depositi trimestrali, anche nel nostro paese. Inoltre, fa da riferimento anche a diversi prodotti finanziari “derivati”, come i Forward Rate Agreement e gli Interest Rate Swap.
Più in generale, il LIBOR viene utilizzato per calcolare il tasso d’interesse nello scambio di credito tra le varie banche del sistema finanziario europeo, questo perché l’attuale mercato economico si muove, come è noto, su scala europea e globale e non più nazionale. In pratica, il LIBOR rappresenta il tasso al quale una banca è disposta a cedere denaro a un altro istituto di credito in forma di deposito. Sono infatti frequenti queste operazioni tra le varie banche che, in caso di difficoltà, possono ricorrere a prestiti con altri istituti di credito, operazioni che avvengono di notte, in gergo tecnico overnight o in batch notturno, dopo la chiusura dei mercati. Questo tasso viene definito non solo in sterline inglesi, ma in dieci diverse valute mondiali, tra cui quelle di Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone, Cina.
Oltre al LIBOR, in Europa vi è un altro importante tasso di riferimento, l’EURIBOR. Se il primo si riferisce agli scambi tra banche di paesi in cui non è adottato l'euro (come la Gran Bretagna, in particolare, ma anche altri importanti nazioni, come la Svizzera o la Danimarca), l’EURIBOR è utilizzato come riferimento per i paesi in cui è adottato l’euro, tra cui, ovviamente l’Italia. Per il calcolo dei tassi di interesse di mutui, leasing e prestiti nel nostro paese, quindi, si fa riferimento principalmente all’EURIBOR, ma anche il LIBOR viene tenuto in considerazione, proprio per le strette connessioni economiche e finanziarie che intercorrono tra tutti i paesi europei.
Quando si stipula un finanziamento, ad esempio un mutuo immobiliare, nel contratto è specificato se il calcolo del tasso di interesse variabile segue l’andamento dell’EURIBOR, caso più frequente, o del LIBOR, le cui scadenze più importanti sono quelle trimestrali (in questo caso sul contratto sarà specificato che il valore di riferimento è il LIBOR a 3 mesi) o semestrali (LIBOR a 6 mesi).
Più in generale, il LIBOR viene utilizzato per calcolare il tasso d’interesse nello scambio di credito tra le varie banche del sistema finanziario europeo, questo perché l’attuale mercato economico si muove, come è noto, su scala europea e globale e non più nazionale. In pratica, il LIBOR rappresenta il tasso al quale una banca è disposta a cedere denaro a un altro istituto di credito in forma di deposito. Sono infatti frequenti queste operazioni tra le varie banche che, in caso di difficoltà, possono ricorrere a prestiti con altri istituti di credito, operazioni che avvengono di notte, in gergo tecnico overnight o in batch notturno, dopo la chiusura dei mercati. Questo tasso viene definito non solo in sterline inglesi, ma in dieci diverse valute mondiali, tra cui quelle di Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone, Cina.
Oltre al LIBOR, in Europa vi è un altro importante tasso di riferimento, l’EURIBOR. Se il primo si riferisce agli scambi tra banche di paesi in cui non è adottato l'euro (come la Gran Bretagna, in particolare, ma anche altri importanti nazioni, come la Svizzera o la Danimarca), l’EURIBOR è utilizzato come riferimento per i paesi in cui è adottato l’euro, tra cui, ovviamente l’Italia. Per il calcolo dei tassi di interesse di mutui, leasing e prestiti nel nostro paese, quindi, si fa riferimento principalmente all’EURIBOR, ma anche il LIBOR viene tenuto in considerazione, proprio per le strette connessioni economiche e finanziarie che intercorrono tra tutti i paesi europei.
Quando si stipula un finanziamento, ad esempio un mutuo immobiliare, nel contratto è specificato se il calcolo del tasso di interesse variabile segue l’andamento dell’EURIBOR, caso più frequente, o del LIBOR, le cui scadenze più importanti sono quelle trimestrali (in questo caso sul contratto sarà specificato che il valore di riferimento è il LIBOR a 3 mesi) o semestrali (LIBOR a 6 mesi).