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Link we love Link we love: la normativa per guadagnare con l'advertising

Link we love: la normativa per guadagnare con l'advertising

Negli ultimi anni la pubblicità online ha preso il sopravvento, grazie anche a piattaforme come quella, ad esempio, di Link We Love, nota anche come LinkWeLove, del gruppo Lwl Media.

Il web advertising ha conquistato una fetta di mercato importante ed è in costante crescita, a differenza della pubblicità offline che è ferma o in calo in base al settore.

Molti player offrono servizi più o meno customizzabili, ma la vera rivoluzione è stata portata da piattaforme come quella che abbiamo citato: Link We Love, infatti, permetteva, attraverso un semplice plug in Wordpress integrabile nel proprio sito, di gestire gli ads, ovvero gli annunci, in maniera semplice ed automatica, monetizzando in relazione alle visite e ai click.

Però, per non incorrere in problemi è sanzioni, gli utenti devono conoscere almeno le basi della normativa che riguarda il digital advertising.

La più importante galassia di regole, ruota attorno al GDPR di recente introduzione e riguarda in particolar modo la privacy degli utenti che navigano il vostro sito in cui avete inserito il plugin di LinkWeLove.

Il GDPR interviene a tutela dell'utente in special modo per quanto riguarda le pubblicità più invasive e che sono frutto di 'profilazione' degli utenti, chiamate nel settore "data driven".
I dati personali, come le preferenze di navigazione che i browser e i siti web memorizzano mentre siamo online, vengono utilizzati per proporre pubblicità sotto forma di annunci, ovvero banner, pop up, po under, articoli sponsorizzati, andando incontro a quelli che sono gli interessi e le preferenze dell'utente.

In teoria, in questo modo, l'utente dovrebbe ricevere solo pubblicità di proprio interesse, ma in certi casi l'accesso ai dati è stato limitato e regolamentato.

Questo però non ha impedito ai player di fornire servizi performanti con i quali consentire ai webmaster di piccoli o grandi siti e blog di monetizzare grazie agli annunci sul proprio portale. E queste piattaforme come Link We Love sono molto comode, perché l'utente non ha che da inserire il plug in e fruire di un servizio già in regola con leggi e norme, ricevendo i pagamenti mensilmente in base a impression e click.

AGGIORNAMENTO 2019: ci risulta che nel 2019 la piattaforma Link We Love abbia smesso di operare e sia stata chiusa. Ci sono alcuni utilizzatori che su alcuni forum lamentano mancati pagamenti delle loro pubblicità.

Dopo Link we love: altri canali di comunicazione


Le norme sul rispetto della privacy sempre più restrittive e la chiusura di Link We Love sono campanelli d'allarme che non andrebbero trascurati. Vale la pena di fermarsi un attimo a riflettere e di porsi alcune domande puntuali: è davvero l'unica strategia di marketing percorribile? E se fosse giunto il momento di elaborare una strategia di marketing più complessa? Le alternative a Link We Love non mancano, ma, forse, è arrivato il momento di provare a monetizzare i propri contenuti percorrendo strade alternative. C'è la SEA, la pubblicità sui motori di ricerca. C'è l'email marketing (fate attenzione al rispetto del GDPR). Ci sono i social network. Ci saranno anche delle strade ancora inesplorate?