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Decreto del fare 69/2013 Decreto del fare 69/2013

Decreto del fare 69/2013

Il decreto del fare 69/2013 è un atto legislativo che ha introdotto numerose semplificazioni e misure volte a rilanciare la crescita economica in Italia. Il decreto è stato poi convertito in legge dal Parlamento e alcune sue disposizioni, soprattutto in materia di agevolazioni per l’accesso al credito, rimangono in vigore fino al 31 dicembre 2016. Le misure del decreto riguardano molti ambiti di intervento, non solo quella dell’accesso ai finanziamenti: si segnalano interventi anche sullo sviluppo delle tecnologie digitali, sulla riduzione dei costi energetici per le imprese e l’utilizzo dei fondi strutturali europei.

In particolare però, il decreto legge 69/2013 introduce alcune semplificazioni per quanto riguarda il finanziamento agevolato alle PMI. L’atto normativo in questione ha infatti messo a disposizione 5 miliardi di euro per potenziare il Fondo di garanzia che agevola le PMI per l’acquisto di impianti, macchinari o attrezzature utilizzati per le attività produttive. Grazie al sostegno del Fondo di garanzia, le imprese possono godere di un tasso di interesse agevolato sui prestiti chiesti alle banche che partecipano alle operazioni del Fondo stesso. Queste agevolazioni rimangono in vigore fino al 31 dicembre 2016.

La norma in questione, conosciuta come “Beni strumentali – norma Sabatini” è stata potenziata fino all’attuale portata (5 miliardi disponibili fino al termine del 2016) con un altro provvedimento conosciuto come “Sabatini bis 2016”. Tuttavia, lo sportello adibito al rilascio delle pratiche per ricevere queste agevolazioni per l’accesso ai finanziamenti segnala come da settembre 2016 le risorse destinate a questa misura siano esaurite.

Fra le altre misure introdotte dal decreto del fare, oltre alle agevolazioni sul tasso di interesse, si segnalano anche alcuni interventi sui criteri di valutazione che le banche devono considerare quando vagliano le richieste di prestito da parte delle imprese. Questi criteri, come la copertura finanziaria delle immobilizzazioni, l’indipendenza finanziaria, la copertura degli oneri finanziari o l’incidenza della gestione caratteristica sul fatturato, dovrebbero oggi essere più facilmente raggiungibili dalle imprese. Resta la richiesta però che, anche le PMI, presentino un business plan adeguato per richiedere il prestito. Infine, il decreto del fare 69/2013 introduce anche la possibilità di autocertificazione per diversi step della procedura di richiesta del finanziamento.